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Sulla candidatura (Roberto Bartoli)


«Qualcuno ha detto che la nostra candidatura è di bandiera e che prenderemo i voti dei parenti. Bene, non sapevo di avere così tanti parenti. Non solo. Dopo pochi giorni mi è stato chiesto se mi ritiravo. Ho risposto: “ma come, mi volete togliere anche la bandiera? Almeno quella fatemela portare. E poi, ormai mia mamma e mio babbo hanno detto che il voto me lo daranno, come potrei deluderli”.

Qualcuno mi ha chiesto: ma chi c’hai dietro? Si tratta di una domanda subdola. Alcuni vorrebbero essere rassicurati, sentire che ho le spalle coperte: sono i riformatori prudenti, necessitano di qualche garanzia. Altri vorrebbero sentirsi dire che io dietro non ho nessuno: sono i riformatori radicali, non hanno paura di nulla, pensando che meno siamo, meglio è. Chi c’ho dietro? Guardate alle mie spalle ora, e lo vedete. Qui, ora, io voglio dire che dietro di me ci sono delle persone e non avrò paura a fare i loro nomi. Si deve sapere che dietro di me c’è Lorenzo Cristofani, Anne Roccella, Lisa Frasca, Giovanni Landi, Fiorenza Gherardini. Si deve sapere che un giorno vorrò dire che dietro di me ci siete tutti voi, la maggioranza dei cittadini di Pistoia».

Tratto dal discorso tenuto al Mèlos il 10 novembre 2011

2 commenti su “Sulla candidatura (Roberto Bartoli)”

  1. puccetto 15 novembre 2011 a 18:10 #

    Quella sui parenti è una battuta subdola ,ma le battutte non sono mai fatte per caso!specie in tempi elettorali .Si dietro tutto questo deve esserci la gente,che deve riprendere fiducia nella politica,vedere la politica non come un mezzo di potere ma come strumento attraverso il quale si fa un servizio alla società intera.A pistoia non c’è il centro destra fortissimo e questo ha dato poco stimolo al PD locale,C’è bisogno di questa candidatura anche per risvegliare l’ambiente PD stesso ; mi è piaciuto infatti anche l’appello che Bartoli ha fatto ai futuri candidati di bandiera , infatti secondo me non si tratta di essere solo rottamatori ma di portare nuovi stimoli e nuove idee ad una classe politica cittadina che certamente ha bisogno di confronto sul suo avvenire. massimo alby

  2. qnblogger 15 novembre 2011 a 08:15 #

    Caro Professore,

    bello il discorso sui riformatori prudenti, che “necessitano di qualche garanzia”, e sui riformatori radicali, che “non hanno paura di nulla, pensando che meno siamo, meglio è”.
    Individua alla perfezione la faccia ambigua di questa città che non ha spunti di sorta per tirarsi fuori da una palude nella quale è vissuta dal dopoguerra ad oggi.
    Ambedue queste categorie, infatti, di per sé, sono settarie e prevenute: perché non guardano ai fatti, ma alle garanzie. E chiedono le referenze: vogliono sapere chi c’è dietro di lei.
    Non c’è nessuna differenza fra loro e le banche che, per concedere un mutuo per la ripersa e l’innovazione, esigono garanzie e più del solito.
    Credo che sarà una gara dura: ma la sua è una risposta giusta.
    Non tolga, a suo padre e a sua madre, la soddisfazione di poterla votare.
    Vada per la sua strada.

    Quarrata/news
    Martedì 15 novembre 2011
    (intervista esclusiva a Roberto Bartoli: http://quarratanews.blogspot.com/2011/11/bartoli-e-una-sfida-entusiasmante.html)

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